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Vangelo secondo Marco
  > Libro: Vangelo secondo Marco, Cap.: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16  

(Testo CEI74)

12
Parabola dei vignaioli omicidi

1Gesù si mise a parlare loro in parabole: «Un uomo piantò una vigna, vi pose attorno una siepe, scavò un torchio, costruì una torre, poi la diede in affitto a dei vignaioli e se ne andò lontano. 2A suo tempo inviò un servo a ritirare da quei vignaioli i frutti della vigna. 3Ma essi, afferratolo, lo bastonarono e lo rimandarono a mani vuote. 4Inviò loro di nuovo un altro servo: anche quello lo picchiarono sulla testa e lo coprirono di insulti. 5Ne inviò ancora un altro, e questo lo uccisero; e di molti altri, che egli ancora mandò, alcuni li bastonarono, altri li uccisero. 6Aveva ancora uno, il figlio prediletto: lo inviò loro per ultimo, dicendo: Avranno rispetto per mio figlio! 7Ma quei vignaioli dissero tra di loro: Questi è l'erede; su, uccidiamolo e l'eredità sarà nostra. 8E afferratolo, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna. 9Che cosa farà dunque il padrone della vigna? Verrà e sterminerà quei vignaioli e darà la vigna ad altri. 10Non avete forse letto questa Scrittura:

La pietra che i costruttori hanno scartata
è diventata testata d'angolo;
11dal Signore è stato fatto questo
ed è mirabile agli occhi nostri»?

12Allora cercarono di catturarlo, ma ebbero paura della folla; avevano capito infatti che aveva detto quella parabola contro di loro. E, lasciatolo, se ne andarono.

Il tributo a Cesare

13Gli mandarono però alcuni farisei ed erodiani per coglierlo in fallo nel discorso. 14E venuti, quelli gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e non ti curi di nessuno; infatti non guardi in faccia agli uomini, ma secondo verità insegni la via di Dio. E' lecito o no dare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare o no?». 15Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse: «Perché mi tentate? Portatemi un denaro perché io lo veda». 16Ed essi glielo portarono. Allora disse loro: «Di chi è questa immagine e l'iscrizione?». Gli risposero: «Di Cesare». 17Gesù disse loro: «Rendete a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio». E rimasero ammirati di lui.

La risurrezione dei morti

18Vennero a lui dei sadducei, i quali dicono che non c'è risurrezione, e lo interrogarono dicendo: 19«Maestro, Mosè ci ha lasciato scritto che se muore il fratello di uno e lascia la moglie senza figli, il fratello ne prenda la moglie per dare discendenti al fratello. 20C'erano sette fratelli: il primo prese moglie e morì senza lasciare discendenza; 21allora la prese il secondo, ma morì senza lasciare discendenza; e il terzo egualmente, 22e nessuno dei sette lasciò discendenza. Infine, dopo tutti, morì anche la donna. 23Nella risurrezione, quando risorgeranno, a chi di loro apparterrà la donna? Poiché in sette l'hanno avuta come moglie». 24Rispose loro Gesù: «Non siete voi forse in errore dal momento che non conoscete le Scritture, né la potenza di Dio? 25Quando risusciteranno dai morti, infatti, non prenderanno moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli. 26A riguardo poi dei morti che devono risorgere, non avete letto nel libro di Mosè, a proposito del roveto, come Dio gli parlò dicendo: Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e di Giacobbe? 27Non è un Dio dei morti ma dei viventi! Voi siete in grande errore».

Il primo comandamento

28Allora si accostò uno degli scribi che li aveva uditi discutere, e, visto come aveva loro ben risposto, gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?». 29Gesù rispose: «Il primo è: Ascolta, Israele. Il Signore Dio nostro è l'unico Signore; 30amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. 31E il secondo è questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Non c'è altro comandamento più importante di questi». 32Allora lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità che Egli è unico e non v'è altri all'infuori di lui; 33amarlo con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso val più di tutti gli olocausti e i sacrifici». 34Gesù, vedendo che aveva risposto saggiamente, gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.

Il Cristo, figlio e Signore di Davide

35Gesù continuava a parlare, insegnando nel tempio: «Come mai dicono gli scribi che il Messia è figlio di Davide? 36Davide stesso infatti ha detto, mosso dallo Spirito Santo:

Disse il Signore al mio Signore:
Siedi alla mia destra,
finché io ponga i tuoi nemici
come sgabello ai tuoi piedi.

37Davide stesso lo chiama Signore: come dunque può essere suo figlio?». E la numerosa folla lo ascoltava volentieri.

Gli scribi giudicati da Gesù

38Diceva loro mentre insegnava: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, 39avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. 40Divorano le case delle vedove e ostentano di fare lunghe preghiere; essi riceveranno una condanna più grave».

L'obolo della vedova

41E sedutosi di fronte al tesoro, osservava come la folla gettava monete nel tesoro. E tanti ricchi ne gettavano molte. 42Ma venuta una povera vedova vi gettò due spiccioli, cioè un quattrino. 43Allora, chiamati a sé i discepoli, disse loro: «In verità vi dico: questa vedova ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. 44Poiché tutti hanno dato del loro superfluo, essa invece, nella sua povertà, vi ha messo tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».

(Testo TILC)

12
Parabola della vigna e dei contadini omicidi
(vedi Matteo 21, 33-46; Luca 20, 9-19)

1Gesù cominciò a raccontare una parabola ai capi degli Ebrei. Disse: 'Un uomo piantò una vigna, la circondò con una siepe, scavò una buca per il torchio dell'uva e costruì una torretta di guardia; poi affittò la vigna ad alcuni contadini e se ne andò lontano.
2'Venne il tempo della vendemmia e quell'uomo mandò un servo dai contadini per ritirare la sua parte di raccolto. 3Ma quei contadini presero il servo, lo bastonarono e lo mandarono via senza dargli niente. 4Allora il padrone mandò di nuovo un altro servo. I contadini lo accolsero a parolacce e gli diedero botte in testa. 5Il padrone ne mandò ancora un altro e quelli lo uccisero. Lo stesso avvenne per molti altri servi: alcuni li bastonarono, altri li uccisero. 6Alla fine quell'uomo ne aveva ancora uno, suo figlio, che amava moltissimo. Per ultimo mandò lui pensando: Avranno rispetto di mio figlio!
7'Ma quei contadini dissero tra loro: 'Ecco, un giorno costui sarà il padrone della vigna! Coraggio, uccidiamolo e l'eredità sarà nostra!'. 8Lo presero, lo uccisero e gettarono il suo corpo fuori della vigna'.
9A questo punto Gesù domandò: 'Che cosa farà, dunque, il padrone della vigna? Certamente egli verrà e ucciderà quei contadini e darà la vigna ad altre persone. 10Non avete mai letto queste parole della Bibbia?
La pietra che i costruttori hanno rifiutato
è diventata la pietra più importante.
11Questo è opera del Signore
ed è una meraviglia ai nostri occhi'.
12I capi degli Ebrei capirono che Gesù aveva raccontato questa parabola riferendosi a loro. Cercavano quindi un modo per arrestarlo, ma avevano paura della folla. Perciò non gli fecero nulla e se ne andarono via.

Le tasse da pagare all'imperatore romano
(vedi Matteo 22, 15-22; Luca 20, 20-26)

13Alcuni farisei e alcuni del partito di Erode furono mandati a parlare con Gesù per cercare di metterlo in difficoltà. 14Essi vennero e gli dissero:
- Maestro, noi sappiamo che tu sei sempre sincero e non ti preoccupi di quel che pensa la gente; tu non guardi in faccia a nessuno e insegni veramente la volontà di Dio. Abbiamo una domanda da farti: la nostra Legge permette o non permette di pagare le tasse all'imperatore romano? Dobbiamo pagarle o no?
15Ma Gesù sapeva che nascondevano i loro veri pensieri e disse:
- Perché cercate di imbrogliarmi? Portatemi una moneta d'argento, voglio vederla.
16Gli diedero allora la moneta e Gesù domandò:
- Questo volto e questo nome, di chi sono?
Gli risposero:
- Dell'imperatore.
17Gesù replicò:
- Date all'imperatore quel che è dell'imperatore, ma quel che è di Dio datelo a Dio.
A queste parole rimasero sbalorditi.

Discussione a proposito della risurrezione
(vedi Matteo 22,23-33; Luca 20,27-38)

18Si presentarono a Gesù alcuni che appartenevano al gruppo dei sadducei: secondo loro nessuno può risorgere dopo la morte. Gli domandarono:
19- Maestro, Mosè ci ha lasciato questo comandamento scritto: Se un uomo muore e lascia la moglie senza figli, suo fratello deve sposare la vedova e cercare di avere dei figli per quello che è morto. 20Ebbene, una volta c'erano sette fratelli. Il primo si sposò e poi morì senza lasciare figli. 21Allora il secondo fratello sposò la vedova, ma anche lui morì senza avere figli. La stessa cosa capitò al terzo 22e così, via via, a tutti gli altri. Tutti morirono senza lasciare figli. Infine morì anche la donna. 23Ora, nel giorno della risurrezione, quando i morti risorgeranno, di chi sarà moglie quella donna? Perché tutti e sette l'hanno avuta come moglie!
24Gesù rispose:
- Non capite che sbagliate? Voi non conoscete la Bibbia e non sapete cosa sia la potenza di Dio! 25Quando i morti risorgeranno, gli uomini e le donne non si sposeranno più, ma saranno come gli angeli del cielo. 26A proposito poi dei morti e della risurrezione, non avete mai letto nella Bibbia l'episodio di Mosè, quando vide il cespuglio in fiamme? Quel giorno Dio gli disse: Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe. 27Perciò Dio è il Dio dei vivi, non dei morti! Voi sbagliate tutto.

Il comandamento più importante
(vedi Matteo 22,34-40; Luca 10,25-28; 20,39-40)

28Un maestro della Legge aveva ascoltato quella discussione. Avendo visto che Gesù aveva risposto bene ai sadducei, si avvicinò e gli fece questa domanda:
- Qual è il più importante di tutti i comandamenti?
29Gesù rispose:
- Il comandamento più importante è questo:
Ascolta, Israele!
Il Signore nostro Dio è l'unico Signore:
30Ama il Signore tuo Dio
con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima,
con tutta la tua mente e con tutte le tue forze.
31Il secondo comandamento è questo:
Ama il tuo prossimo come te stesso.
Non c'è nessun altro comandamento più importante di questi due.
32Allora il maestro della Legge disse:
- Molto bene, Maestro! È vero: Dio è uno solo e non ce n'è un altro all'infuori di lui. 33E poi, la cosa più importante è amare Dio con tutto il cuore, con tutta la mente, e con tutte le forze e amare il prossimo come se stesso. Questo vale molto più che tutte le offerte e i sacrifici di animali.
34E Gesù, vedendo che quell'uomo aveva risposto con saggezza, gli disse:
- Tu non sei lontano dal regno di Dio.
E nessun altro aveva più il coraggio di fargli domande.

Il Messia e il re Davide
(vedi Matteo 22, 41-46; Luca 20, 41-44)

35Mentre insegnava nel Tempio Gesù fece questa domanda: 'I maestri della Legge dicono che il Messia sarà un discendente del re Davide. Com'è possibile? 36Davide stesso, guidato dallo Spirito Santo ha scritto in un salmo:
Il Signore ha detto al mio Signore:
Siedi alla mia destra,
finché io metterò i tuoi nemici
come sgabello sotto i tuoi piedi.
37Se Davide stesso dice che è Signore, come può il Messia essere un discendente di Davide?'.

Gesù parla contro i maestri della Legge
(vedi Matteo 23,1-7.8-36; Luca 11,37-54; 20,45-47)

38Mentre insegnava Gesù diceva alla gente: 'Non fidatevi dei maestri della Legge. A loro piace passeggiare con vesti di lusso, essere salutati in piazza, 39avere i posti d'onore nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. 40Con avidità cercano di portar via alle vedove tutto quel che hanno e intanto, per farsi vedere, fanno lunghe preghiere. Queste persone saranno giudicate con estrema severità'.

La piccola offerta di una povera vedova
(vedi Luca 21, 1-4)

41Gesù andò a sedersi vicino al tesoro del Tempio e guardava la gente che metteva i soldi nelle cassette delle offerte. C'erano molti ricchi i quali buttavano dentro molto denaro.
42Venne anche una povera vedova e vi mise soltanto due monetine di rame. 43Allora Gesù chiamò i suoi discepoli e disse: 'Io vi assicuro che questa vedova, povera com'è, ha dato un'offerta più grande di quella di tutti gli altri! 44Infatti gli altri hanno offerto quel che avevano d'avanzo, mentre questa donna, povera com'è, ha dato tutto quel che possedeva, quel che le serviva per vivere'.

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